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Se la chirurgia ortopedica, negli ultimi vent’anni, ha visto crescere delle figure mediche super specialistiche dedite al trattamento di uno specifico distretto corporeo, anche in ambito riabilitativo si sente la necessità di approfondire le conoscenze distrettuali per offrire maggiore competenza, migliori risultati funzionali, evitando le possibili complicanze.
La spalla. L’esercizio terapeutico
Si definisce esercizio terapeutico l’insieme di movimenti, posture, attività, accorgimenti statici e dinamici che permettono alla persona di ridurre i sintomi, ripristinare una funzione persa o di prevenirne l’insorgenza. Le attività e le tecniche utilizzate, per raggiungere tali obiettivi, sono condizionate dalle strutture anatomiche, dai principi del movimento e dalle caratteristiche individuali del paziente. L’efficienza motoria generale è supportata dalla presenza di alcuni prerequisiti (mobilità, forza, coordinazione, equilibrio, controllo neuromuscolare, controllo posturale e stabilità, funzione cardiopolmonare), motivo per il quale le strategie terapeutiche saranno spesso rivolte al recupero delle qualità perdute. Nella riabilitazione funzionale del sistema muscolo-scheletrico, il movimento assume il ruolo di una vera e propria medicina. Se l’obiettivo è quello di recuperare un gesto (sportivo o della vita di relazione), ciò è possibile grazie alla “somministrazione” dell’esercizio più appropriato sia in termini biomeccanici sia quantitativi, nel rispetto dei tempi biologici di guarigione del tessuto.
Proporre il movimento corretto, dopo aver considerato tutte le possibili variabili, trasforma un apparente semplice gesto in un esercizio con caratteristiche terapeutiche.
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